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zioni subitanee e multiple emessa dal grande ma fanatico Cuvier era morta nel nascere: intanto la distribuzione geografica delle specie faceva nascere per necessità l’ipotesi di tanti centri distinti di creazione, distruggendo così il dogma della Creazione unica e contemporanea di tutte le forme: intanto lo studio dei fossili poneva in luce il successivo perfezionarsi del mondo organizzato lungo le epoche geologiche, e la paleontologia indietreggiava l’origine di alcune specie fino alla remotissima aurora della crosta terrestre. Il Lyell abituava la scienza a considerare i fenomeni naturali come l’effetto delle piccole cause, operanti senza interruzione e con estrema lentezza per migliaia e migliaia di secoli: gli astronomi davano della durata immensa delle età geologiche la più solenne riprova coi loro calcoli esattissimi sui valori inimmaginabili e quasi infiniti dello spazio e del tempo. Ed anche nel seno delle stesse scienze biologiche la rivoluzione andava accentuandosi da più parti. Oltre ai dubbii sul concetto classico dei caratteri specifici, la morfologia ebbe il merito di dimostrare la grande analogia fra lo sviluppo dell’individuo e quello della specie: il Von Baer aveva già scoperte le leggi dell’embriogenia individuale; e lo Schwann, lo Schleiden, il Virchow, fondando la teoria cellulare ed applicandola ai fenomeni normali e morbosi dell’organismo, chiudevano per sempre ogni adito alle influenze soprannaturali nella genesi della vita. Le indagini scientifiche venivano di tal modo sempre più restringendo il dominio delle vecchie dottrine; le quali obbligate del resto ad adattarsi al nuovo ambiente intellettuale e morale o, per dirla col Trezza, al nuovo clima storico prodotto nel corso del nostro secolo per i progressi della coltura, per le rivoluzioni economiche e politiche, per le riforme dei costumi, per le applicazioni pratiche delle scienze, avevano già iniziato il pericoloso periodo delle concessioni e delle transazioni.
Il 24 novembre 1859, anno e data che rimarranno imperituri nella storia della civiltà umana, comparve il libro di Carlo Darwin sull'origine delle specie (On the Origin of Species by means of natural selection, or the preservation of favoured races in the struggle for life, London, un vol. in -8°). Preparata lentamente durante il corso di venticinque anni, meditata e maturata frusto a frusto nell’oscura solitudine di una casa di campagna, mentre al di fuori rumoreggiava il tuono precursore della tempesta, quell’opera di piccola mole ma di