Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
così priva, come fra noi, di quelle agiatezze e di quelle relazioni sociali che son di tanto giovamento agli studii. Si aggiunga che egli, vivendo per tanti anni da gentiluomo di campagna (così si dice con parola efficacissima in Inghilterra) ha potuto eseguire numerosissime osservazioni e recare ad effetto complicati e pazienti piani di esperienze intorno alla biologia vegetale ed alle variazioni degli animali e delle piante allo stato domestico, che in una città come Londra mai avrebbe avuto agio di compiere e forse neppure immaginare. Di ritorno dall’America egli ricevette dal Collegio di Cambridge il diploma di dottore in scienze; e nel 1839, correndo il suo trentesimo anno, si ammogliò con sua cugina E. Wedgwood, dalla quale ebbe poi numerosa prole (cinque figli e due figlie). La vita del Darwin non ha presentato, dopo il suo ritorno colla Beagle, alcun fatto notevole, giacché essa è trascorsa sempre nel sereno circuito della famiglia. Le date più memorande nella esistenza patriarcale del grande pensatore di Down-House sono quelle che contrassegnano la pubblicazione delle sue opere: ma quella modesta esistenza è stata delle più fruttuose ai progressi del pensiero umano, e forse nessuno dei grandi agitatori ricordati dalla storia ha operato mai una rivoluzione intellettuale e morale più profonda ed estesa di quella che l’umanità deve al solitario scienziato inglese.
II.
Nel luglio 1870, discutendosi all’Accademia delle Scienze di Francia sui titoli degli scienziati proposti come corrispondenti in surrogazione del Carus, lo scopritore della circolazione negli insetti, e del Purkinje il celebre fisiologo ed istologo di Praga, vennero pronunciati giudizii così severi sull’opera scientifica di Carlo Darwin che oggi rileggendo i discorsi sfavorevoli alla sua elezione non possiamo trattenerci da un senso di meraviglia e di disgusto. Non sono ancora trascorsi dodici anni dal giorno in cui il celebre naturalista inglese si vide posposto a due scienziati, certo degni di stima ma di valore del tutto secondario, il Brandt di Pietroburgo e il Loven di Stockolm: ma quale cambiamento per rispetto ai titoli scientifici del Darwin s’è mai prodotto non tanto fra i dotti d’ogni paese, quanto anche nell’opinione pubblica, che in quelle rumorose elezioni dell’Accademia francese trova sempre un indizio delle proprie tendenze e simpatie!