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patria, e vedrete Roma che mostrandovi i suoi trofei, ricordandovi le sue glorie, glorie e trofei che sotto il vessillo di Pietro acquistò, v’insegnerà che infelice non è, chi per la giusta causa ancor morendo, può dire alla patria:

«Alma terra natia,
«La vita che mi desti, ecco ti rendo.

Coraggio adunque, militi Romani, coraggio. La gloria precederà le vostre schiere, le accompagnerà il valore, l‘onore le seguirà. All’elogio, all’incoraggiamento, discaro non siavi che succeda un ricordo. E qual sarà egli mai? Eccolo: - Amate PIO NONO - Amatelo come Capo Visibile della Chiesa, e vostro sia l’impegno di addimostrarvi mai sempre figli non degeneri di tanta madre. Amatelo come Sovrano, e dall’esempio vostro tutti apprendano il rispetto per la sua Augusta Persona, e l’osservanza esatta e costante di ogni suo volere. Amatelo col labbro, e suoni mai sempre inneggiato il suo nome; amatelo col cuore, e pregategli sempre lungo impero e felice. Amatelo, perchè Egli ama voi, ama la città vostra, ama la vostra felicità.

O sommo Pio, la novella Romana milizia, sì Ella vi ama. Già pervenne al Vostro gran trono la fama di belle opere sol per amore alla sacra vostra Persona coraggiosamente intraprese, e felicemente compiute. Voi la udiste, e ne provaste incomparabile consolazione. Apriste in quel punto le paterne braccia, sollevaste gli occhi al cielo, deste col cuore alla Romana milizia un dolcissimo amplesso, e, figli miei, diceste, figli miei vi benedica Iddio, e presto compia l’unico voto del mio cuore, che è il voto della vostra felicità.