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CAPO VII.

La bella marchesa Castellaccio portava un’amazzone di panno verde cupo giusto alla vita, fermata al collo da un ferro da cavallo d’oro tempestato di smeraldi, i guanti di camoscio senza bottoni, lunghissimi, il cappello largo di felpa verde con un’enorme piuma; la marchesina Gisanti la zitellona era in marrone, un colletto bianco da uomo, alto, duro; sul seno piatto, una catenella d’oro con una piccola staffa per ciondolo, i guanti marrone, corti, allargantisi in un ampio polsino ad imbuto, che stava duro, alla chapeur. il cappello a cilindro con una veletta che svolazzava, i radi cappelli stretti in una treccia sulla nuca; una figura angolosa da brutta amazzone da circo.

La Torre aveva una toeletta nera fantastica, che smagriva ancora di più il suo corpiccino magro, coi gomiti che spuntavano dalle maniche strette, gli occhi scintillanti sotto la tesa del cilindro, i capelli cadenti sul collo; una figurina da giornale illustrato.

Elena Malaspina vestita d’azzurro cupo, bella, superba, giunonica, andava lentamente al passo,