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luttuosi. — Istintivamente s’avvicinò a lei che fingeva di non guardarlo:

— Elena mi ami?

— Ti amo, rispose lei in fretta, ergendosi a sedere colle guancie accese, un sorriso che errava indefinito, carezzevole.....

Diana compariva sulla porta ignorante, sorridente:

— Elena t’ho assegnato il posto fra mio marito e Raul, ti contenti?

— Grazie, cara, e tu in mezzo a chi?

— Io rispose Diana arrossendo, colla voce un po’ soffocata, fra il duca San Pietro e la baronessa. Scomparve, ma Elena la richiamò:

— Ed il conte Sangui dove?

— Ah! il conte, fra la baronessa e Raul.

— Che te ne importa di Sangui, Elena? fece Gastone.

— Nulla.

— Il conte Sangui è uno stupido.....

— Perchè?

— Perchè lo è. Dammi la tua piccola mano, com’è bianca liscia, cara, Elena mia, Elena bella, Elena fata!

La marchesa si alzò d’un tratto gettando il mozzicone di sigaretta:

— Convenite, Gastone, che siamo molto volgari......

— Perchè dite questo, Elena?

— Ma via abbiate almeno il coraggio della colpa. Voialtri uomini siete molto vigliacchi, fate il male mentre non volete vederlo, noi invece