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rapidissimamente dai grandi occhi lucenti, le frasi più ardenti, più folli di passione; poi Attilio si chinò lievemente sulla sella:
— Ricordi, Diana? era un tramonto come questo, l’aria mite del mare ti scuoteva i riccioli bruni, e ci portava ondate di profumi acri e soavi, ricordi, mia celeste Diana, tu chinasti il capo come un esile fiore ed io ti baciai in fronte..... la voce del duca si spegneva in un soffio, la notte scendeva lentamente avviluppando quelle due ombre palpitanti, l’incanto d’un cielo intensamente azzurro sorrideva all’amore immenso di quell’uomo e di quella donna, che si amavano troppo, che soffrivano troppo, e che sapevano lottare.....
L’indomani all’alba la marchesa Elena appoggiata al davanzale della finestra, coi capelli disciolti, gli occhi nuotanti in un bagliore pieno di fremiti, non provava un rimorso d’essere l’amante del conte Gastone di Spa, il marito della sua amica.....