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geva pian piano verso la porta, tenendo gli occhi sbarrati col respiro anelante.

— Va..... va..... balbettava sommessa.....

— Un bacio sui tuoi capelli, Diana, uno solo.....

— Quando saranno bianchi.

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Come lo vide partito, diede un grido: Mio Dio, vi ringrazio!


Gastone di Spa, triste, invecchiato in pochi giorni, leggeva il giornale che lo annunziava deputato al Parlamento; la sua vanità accarezzata lo faceva arrossire lievemente. - Però l’anima era affranta; amava ancora potentemente la marchesa Elena Malaspina, ch’era fuggita via lontano, portando il lutto di Raul, e soffriva orrendamente per quest’amore spezzato.

Pensava a sua moglie, che non aveva più rivisto e l’onta lo faceva tremare.

Aveva ricevuto una lettera di lei e non osava aprirla: ruppe il suggello dopo molta esitazione:

Conte di Spa.

Non discendo a farvi rimproveri inutili, che sarebbero un’umiliazione per me; solo vi avverto ch’io vi rendo il nome che mi avete dato voi quattro anni fa: ve l’ho conservato intatto meglio di quanto avete fatto voi stesso. Io ritorno da mia madre, colà cercherò di dimenticare forse; riprendetevi le vostre ricchezze, non cercate di rivedermi.

Diana Malvezzi.