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— Anzi, ci ho caro.....
— Ch’io me ne vada, neh Elena?
— Che sciocchezza! sembri un bambino cocciuto.
— Elena, mi ami ancora?
— Sì, ti seguo a Roma, sai.
— Davvero, Elena, davvero?
— Sì, sì..........
Gastone, vinto, le baciò le mani chiedendole perdono, colle lagrime negli occhi, senza guardare il volto di lei, che aveva preso una espressione infinita di trionfo.
Diana appariva dall’alto tutta pallida nel suo abito nero, sorridendo lievemente ai due che stavano in fondo:
La marchesa s’appoggiò al braccio di Gastone, quando fu dappresso all’amica, disse tranquillamente:
— Ho vinto una battaglia!
— Infatti il terreno è difficile, Elena.
— Ed io l’ho guadagnato.
— Volete la corona? chiese Gastone ridendo.
— Da voi no, conte, sarebbe troppo.
La baronessa Torre camminava dappresso al conte Sangui sorridendogli in faccia graziosamente, e guardando dall’altra parte nel gruppo degli uomini che parlavano vivamente.
— È piena d’ambizione quella contessa Diana, disse Sangui; voler far risorgere suo marito che stava così bene nell’ombra.....