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68 | origine |
per saggio, le prime righe: In nomine Domini. Amen. Ego judice Mariano de Lacon fazo ista carta ad honore de omnes homines de Pisas, per xu toloneu ci [ki] mi pecterunt [per il dazio che mi domandarono], e ego donolislu [donoglielo], per ca li sso ego [perchè gli sono io] amicu caru, e itsos a mimi [ed essi a me]. 1
Secondo il compianto Löwe, appartiene al sec. XI anche una Formula di Confessione, contenuta in un codice proveniente dall’antico monastero benedettino di S. Eutizio presso Norcia, e ora nella Vallicelliana di Roma.2 È una spe-
- ↑ L’originale di questa carta, pubblicata nell’Archivio Storico Italiano (Ser. III, vol. XIII, pag. 363), è a Firenze nel R. Archivio di Stato; e la sua data risulta dall’esservi nominato come vivente il vescovo di Pisa Gerardo, che morì nel 1086 o nel 1089.
- ↑ Fu pubblicata dal Flechia nell’Archiv. Glottol. (vol. VII, pag. 121-29), e poi dal Monaci nella sua bella raccolta: Facsimili d’antichi manoscritti, num. 19-20. I passi, che qui se ne riferiscono, sono stati collazionati coll’originale dallo stesso Monaci. — “Anche la lingua„ di questo documento, dice il Flechia, “mostra di appartenere al tempo in cui il volgare cominciava ad usarsi nelle scritture ancor peritosamente e più o men misto con latino, morto da un pezzo come lingua popolare, e per conseguenza ad epoca che non dovrebbe discostarsi molto dal 1000. Le peculiarità dialettali del volgare, se non accennano risolutamente ad una spe-
tini: per esempio, nel volgare logudorese, la poesia del Madau (1778), in lode dell’arcivescovo Melano:
Melani nomen celebre |