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cio, arsenale, caffè, canfora, carato, cremisino, catrame, carruba, cifra, cotone, gelsomino, lambicco, limone, liuto, mummia, ricamare, sofà, tamarindo, talismano, tamburo, tariffa, zafferano, zero, ecc.

Germaniche sono: araldo, briglia, bosco, bruno, forbire, gonfalone, guerra, guancia, schiena (da skina, romanesco schina), stinco, sperone, strale, ecc.; e ci si sente, più che altro, la guerra.

A proposito degli elementi germanici, il Diez così conclude: “La famiglia delle lingue romanze, appropriandosi alcuni di questi elementi, non patì nessuna essenziale alterazione nel suo organismo; giacchè si sottrasse quasi del tutto all’influenza della grammatica tedesca. Certo, nella formazione delle parole, alcune derivazioni e composizioni germaniche ci sono; e qualche traccia della stessa origine si trova anche nella sintassi; ma siffatti particolari vanno perduti all’occhio di chi guardi tutto il corpo di codeste lingue.„1

Alcuni però credono necessario di attribuire una parte maggiore all’influenza germanica, per ispiegare la diversità che passa tra le lingue romanze e il latino, e che, senza dubbio, è più notevole di quella che, per esempio, passa tra il greco moderno e il greco antico. Ma ad altri pare, e con più ragione, che la causa principale di questa maggiore diversità debba piuttosto cercarsi nell’influenza degli antichi idiomi a cui il latino si sovrappose. Certo è poi, che l’opinione messa fuori

  1. Op. cit., vol. I, pag. 65.