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nali italiani parlarono favorevolmente della nuova istituzione; da tutta la penisola affluirono doni di libri; il Governo concesse in due volte un sussidio di 400 lire: la stampa estera anch’essa fece plauso alla bella idea dell’avvocato Bruni; e Giovanni Macé, l’apostolo delle biblioteche popolari nell’Alsazia, l’autore di quegli aurei libri, che sono: La storia di un boccone di pane, e I servitori dello stomaco, volle pure concorrere con un dono di 100 lire all’incremento della biblioteca pratese. Oggi essa è la prima in Italia, ed ebbe anche una menzione onorevole all’ultima esposizione di Parigi. Conta centonovanta soci1; possiede meglio di tremila volumi: e tremila volumi di una biblioteca circolante

  1. Tra questi soci figurano una ventina di donne, 8 sacerdoti, 42 studenti, 14 insegnanti, 10 militari.