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Capi e su meno maledetti spirti
210Per proromper intero indi su quello
Che fra tutti è il più forte e maledetto.
Ma fu vana la foga; — abbenchè tutti
In quell’ora di sangue i serafini
Avessero le spade ignee rivolte
215Contro Mokanna, intrepido e parato
Di tal morte a perir, tutti li avrìa
Disfidati Mokanna in quell’istante;
Ma pur la calca de’ fuggenti, a cui
Mal resister potrebbe umana forza,
220Seco l’avvolge nella sua rapina
Pur suo malgrado; invano egli contende
Ed opporsi vorrebbe alla corrente
Di mille fuggitivi — è strascinato
Dalla crescente calca inondatrice.
225È strascinato — e in questa fuga, a cui
Pur suo malgrado è astretto, egli ritrova
Un conforto a sua rabbia — uccide o fere
Quanti aggiugner ne può colla sua spada.
Fera tigre così, cui di torrente
230L’impetüoso corso abbia travolto
Ne’ suoi vortici ondosi a notte oscura,
Anche nell’affogarsi il suo non perde
Crudel talento, ma spietata affigge