Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/94


[89]

Poscia vengono quei che abbandonaro
85La terra dove impetüoso irrompe
Nell’Oceàno il Volga, e son pur seco
Di mezzogiorno i colorati arcieri;
Dalle lontane regïon di Sinda
E dalle sacre rive dell’Attocko
90Venne pur l’indïano lanciatore
Che ha di bianco turbante il capo avvolto;
Dalla terra di Mirra ultima viene
L’abbronzata falange e molti ha seco
Mori di mazze poderose armati.
     95Non minore di copia, abbenchè rozza
Nel mestiero di guerra, era l’armata
Che, in zelo accesa o dalla forza oppressa,
S’accoglieva d’intorno ai bianchi segni
Di quel falso profeta. Oltre a’ suoi mille
100Ciechi credenti, numerosa e densa
Una folla il seguìa che de’ feroci
Islamiti provata avea la spada
O temea di provar. Vi sono i prodi
Della razza d’Usbecco, a cui sul capo
105Bianca una piuma d’aïrone ondeggia.
V’han Turcomanni, in numero simìli
Alle pecore lor quando del norte
Sono guidate ai dilettosi paschi.