Pur quegli occhi pudichi e quel sembiante 355Il contrario dirian di tue parole.
Ma d’una tale purità ricinta
Mi comparisti ed il gentil tuo canto
Con un tale d’amor senso ritorna
Ai puri giorni dell’infanzia e guida 360Della prima innocenza al sentier santo
L’anima tua — se pure ella n’usciva —
Che piuttosto in suo volo io ratterrei
La libera colomba allor che riede
Tutta accesa d’amore ai dolci nati 365E avvolgerei le sue candide penne
Di spietati legami in pria ch’io voglia
Stornar dalla virtude un tuo desio.»
Mentre in questo pensiero Azimo errava,
Ecco alzarsi le cerule cortine 370Che chiudean le finestre e d’improvviso
Mill’occhi sfavillar vividi a guisa
D’astri nel cielo e riguardar ridendo
Quasi a irridere i duo ch’ivi composti
Stavansi in atto di dolor profondo; 375Ed ecco quindi in nuvola ravvolte
Di gesmini che loro eran gittati
Per ischerzo da fuori, ecco repente
Leggiere entrar due giovinette forme
Che radendo de’ piedi il suolo appena