Al raggio della luna alzano un riso 285Che sui vanni dell’aure a lui pur viene.
Ogni forma disparve; una, sol una
Coll’altre non partìa; tutta tremante
Dietro le sue compagne era rimasa
E loro invano di tornar fea cenno, 290Ch’esse parendo la lasciâr soletta
Fra tanta luce; non un vel coprìa
Quel bellissimo volto, ancor più bello
Nel suo pudico giovenil rossore;
Solo una catenella aurea le avvolge 295Vagamente i capei, quale di Sira
Le fanciulle di porsi han per costume,
E da questa pendea doppio amuleto,
Ove, incisi nell’arabo idïoma,
Del lor santo profeta oppur d’un bardo, 300Venerato del par, leggonsi i versi.
Trepidando ella stette, e la sua manca
Un lïuto reggea dove un istante
Ella destò con agitato moto
Qualche nota dolente, indi di nuovo 305Le sue ritrasse tremebonde dita.
Ma quando alfin gettò timida un guardo
Del garzone sul volto e mesto il vide
Starsi in atto e tacer, quella presenza