E lunghesso gli androni una soave 85Si diffonde fragranza alimentata
Da ramuscelli d’odorose piante
Che si bruciano in vaghe urne d’argento,
E mill’altri profumi intorno sparsi
Allegran l’aere di cotal dolcezza 90Quale la verga d’una Peri effunde
Quando a spirito eletto addita il calle
Che guida al riso dell’eterna pace.
Ed ecco a lui, che senza legge errava,
Spazïosa e lucente al par del sole 95D’improvviso una sala appresentarsi,
Ove nel mezzo, riflettendo i raggi
A somiglianza d’iridi spezzate,
Una fresca fontana alto zampilla
E ripercossa dall’arcata volta 100Il pavimento screzïato irrora
Che riluce così come conchiglia
Raggiante in ripa all’eritrea maremma.
E quivi pur l’albergo egli ritrova
Dell’amor della donna in quelle vaghe 105Della terra e dell’onda abitatrici
Picciole creature il cui destino
Pari è a quel della donna, essendo anch’esse
Per la loro bellezza imprigionate;