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Dall’amore e dal ciel per sempre in bando,
885Com’io n’andai?... Com’io! stolta! che dissi!
No; non com’io; chè immacolato e puro
Si rimarrà pur sempre il giovinetto.
O demoni, colmate infino all’orlo
Vostra coppa infernal; vostre malìe
890Non fien potenti a conquistar quel core.
Vadan pur di beltà tutte raggianti
Vostre impudiche seduttrici a lui...
Egli ama, egli ama e il lor poter disfida.
Travïata qual son, tuttora io regno
895Sovra il suo core invïolata e santa
Siccome allor che primamente entrambi
C’incontrammo quaggiù. Benchè perduta,
Benchè macchiata io sia, siccome incanto
Che la memoria d’un estinto imprime
900Sculta sull’alma egli ha l’imagin mia
Che da colpe il preserva. Oh! sempre ascoso
Rimanga a lui di quale obbrobrïosa
Nota segnato è il fronte a cui nell’ora
Del mesto dipartir baci offeriva.
905Deh! che nessun gli dica in qual di colpe
Cupo abisso cadea la verginella
Ch’egli un giorno dilesse — un giorno! — ah! sempre,
Pur sempre ei l’ama con immenso affetto.