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Il disegno di lui non comprendea.
835Ma quando finalmente egli proferse
«E tu sei dessa!» per le membra un foco
Improvviso le corse e un grido alzando
«Ah no pel cielo!» ella sclamò — «gran Dio!
A cui pura già tempo io mi prostrai,
840Questo è dunque il mio fato? Ogni mio sogno,
Ogni mia speme al ciel, la verginale
Purità di quest’alma, orgoglio mio,
Dovean questo aspettarsi orrido fine?
Viver trastullo alle procaci brame
845D’un ente maledetto? Esser lasciva
Seduttrice d’altrui, servendo, ahi lassa!
Alle tue colpe? inabissata io stessa
Quanto in giù la fiumana atra discende
Dell’empio averno, rovinar pur anco
850Meco altri spirti nella ria vorago?
Altri! Che dico? quel garzon medesmo
Che oggi quivi giugnea? — non fia, non fia!
Non lui che adoro io perderò! — Deh! dimmi,
Dimmi ch’ei non è desso, anzi mel giura,
855Ed io sommessa, o spirito d’inferno,
Vuo’ far quanto m’imponi — anche adorarti!»
     «Bada, finchè n’hai tempo, o sconsigliata,
A non cadermi in ira, a non dir motto