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Al voler del profeta e dolce ancora
635Parer faceano la nequizia istessa.
Ma quella forma che pur or s’offerse
Tremenda all’occhio suo, quella sembianza,
Terribil tanto, se non mente il guardo,
Che d’un subito apparve a lei dinanzi,
640Oh come la spaventa! In quella guisa
Che pel nordico mar, quando la notte
Torbida incumbe, vagabonda nave
In isola di ghiaccio urta improvviso
E, destando i meschini a lei commessi,
645Li travolve nell’onda — a tal sembianza
L’apparir di costui scosse Zelica,
Ma solo aimè! per traboccar quell’alma
Entro un abisso d’infiniti affanni.
     Pallida, sospirosa, a lento passo
650Al sacrato Kïosko incamminossi
Dove, librando i suoi disegni iniqui,
L’attendeva Mokanna; — i lieti sogni,
Onde il core ha giocondo, occupan troppo
Il suo pensier perch’ei noti la doglia
655Che la vittima sua porta nel ciglio,
O il lento passo avvisi, or sì mutato
Da quel che un dì movea, quando, siccome
Leggerissimo spirto, appena appena