Della buia sua mente unico, eterno! 435Sventurata Zelica! il tuo soltanto
Spirto nel mesto immaginar deluso
Veder poteva in quell’allegro Harèmo
Vergini sante destinate al cielo;
O sognar che l’iniquo onde tu fosti 440Vittima così presto, una lucente
Potenza fosse di lassù discesa
A far pel ciel di pure anime accolta
Somiglianti alla tua, che in terra, ahi lassa!
Desolava quel tristo. — Oh! di ragione 445Te non avesse abbandonato il lume
Entro un buio fatal, la santa imago
Che sculta hai tu profondamente in seno
Preservata t’avrìa, come amuleto,
Dal tentatore astuto, e vivo e puro 450Serbato avrebbe il verginal candore
Che macchiato una volta ahi più non fia
Sorriso dall’amor! Ma la sua mente
Si perdè, s’infiammò; de la gentile
Sua tempra in vece e del soave aspetto 455Tutta l’accese un inquïeto zelo.
Esso medesmo l’impostor nudrìo
Di quell’alma il delirio; il gaio fiore
Di giovinezza, le divine forme,