Che nel tempio s’accoglie, a quella guisa 60Che un subitano tremolío di luce
Schiara le nubi dell’autunno e passa.
Or chi sì ardito fia ch’osi maligno
Dir che voi, sante vereconde, entraste
In tal soggiorno da pensier condotte 65Che non fosse del ciel? Chi creder puote
Che la potenza di terreno affetto
A stringer valga delle sue catene
Del gran profeta l’anima severa?
Oltraggioso pensiero! A lui dall’alto 70Commesso fu di popolar gli ameni
D’Eden boschetti di leggiadre forme,
Leggiadre sì che schiudan poscia in cielo
Gli occhi medesmi e le medesme labbra
Onde fur belle in terra, e là raccolte, 75Fra le native vergini sedute,
Allegrino di gioia sempiterna
Gli spirti in cielo a soggiornar sortiti.
Bene adempito avea l’alto comando
Il sovrano profeta; e quante mira 80L’occhio del sole di beltà raggianti
Pellegrine mortali avea raccolto
Entro il vago soggiorno. Havvi la bella
Che si prostra sul margo alle bollenti