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Onde bella è Merou, quivi su trono,
10A cui lo sollevò cieca credenza
Di popolo infinito, altero siede
Il sovrano profeta, il gran Mokanna.
Sulla sua faccia un velo ampio si stende,
Argenteo velo ond’ei, buono e pietoso,
15Alla vista mortal la sua nasconde
Sembianza abbagliatrice, il cui splendore
Nudo non sosterría l’occhio dell’uomo,
Poichè, qual va fra suoi devoti il grido,
Men lucenti d’assai parvero i raggi
20Che la fronte di Mossa incoronaro
Mirabilmente il dì, quando dal monte,
Tutto fuoco le tempia, egli scendeva.
     D’ambo i lati, di cor pronti e di mano,
Stanno eletti guerrieri vigilando
25La persona di lui; giovani arditi
Che a difender la fè, non in parole,
Ma ne la spada la ragione han posta,
E tanto è il loro zel, ch’ivi garzone
Non alza il brando, che non sia parato
30A piantarselo in petto a un cenno solo
Del suo sovrano, e con devoto affetto
Non benedica il labbro onde partiva
D’un sì caro morir l’alto comando.