No; — maledetta stirpe! — io dall’istante 810Che gli occhi apersi primamente al sole,
Coll’arti mie vi presi e v’ingannai,
Ed ingannar vi voglio anco morendo.
Vedi quella cisterna? Essa è ripiena
Di tal mistura che temprato io stesso 815Ho per quest’ora estrema; ivi gittarmi
Vogl’io nel grembo del cocente umore,
Atto lavacro a tergere le membra
Di morente profeta, e là consunto
Tutto mi rimarrò, prima che cessi 820De’ tuoi polsi il tremar, nè fia che resti
Un sol vestigio ad attestar mia morte
All’universo; e ovunque errin frattanto
I miei devoti, proclamar s’udranno
Che al ciel sua patria ritornato è il santo; 825Ch’io sol per poco di quaggiù disparvi,
Ch’indi ritornerò, ma più lucente,
E coronato d’immortal sorriso.
Ma tuonar forte la tempesta io sento
Dell’armi oppugnatrici incontro ai muri — 830Or ben; s’apran la breccia — io li disfido.
Ouand’ei saran nella cittade entrati
Orma di me non fiavi, e tu serbarmi
Ben vorrai, spero, la tua fè — chè spenta