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     Stanno attenti gl’illusi — e nuova intanto
660Vita infonde in lor core ogni parola,
Ma vita tal che rassomiglia a quella
Che riceve il morente allor che bagna
Di gelid’onda il suo palato e spira.
Ei colla punta delle lance i raggi
665Del sol cadente accennano gridando:
«Stanotte!» — «Sì, stanotte!» a lor Mokanna
Risponde in voce d’infernal deriso
Che l’abisso rallegra. — Oh sciagurati!
Non mai vide la terra una sì trista
670Scena che il lutto di lor gioie eguagli.
Quì gl’infelici, che gridâr trionfo
Come ride il demente, ora s’aggrappano
Con braccia fiacche e moribonde ai pochi
La cui tempra di ferro ha resistito
675Della guerra al flagello e della fame;
Là delle fiamme tormentose al lampo
Fra salme esangui e battaglier morenti
Altri vanno danzando a somiglianza
Di spettri intorno alla funerea pira,
680Mentre strappasi alcun dalla ferita
L’infocato quadrello, e colla mano
Sollevandolo in alto a correr dassi
Siccome larva che la notte infesta.