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Infra i globi di fumo, onde s’avvolve
535Cupo vulcano, scintillar fiammelle
Che attestano i volumi agglomerati
Del foco ribollente in grembo al suolo,
Pur quasi ognor sepolta era fra il buio
Dell’intenso suo duol la sventurata.
540Non come Azìmo, che, nel sen premendo
Il suo fiero martir, calma e pacata
La sembianza offerìa, quale si mostra
D’un estinto l’aspetto allor che interni
Già gli rodono il cor lubrici vermi,
545Ma in profondo torpor tutta sommersa,
Sgombra d’affanni e di pensieri, e chiusa
Da sì forte apatìa che alito appena
Le sommoveva lievemente il seno.
     Quale in Merou soleva, ecco il profeta
550Di leggiadri, raggianti adornamenti,
Come de’ riti suoi sacerdotessa,
Nuovamente la cinge, e in tanta pompa
La conduce dinanzi a’ suoi guerrieri,
Quasi vittima all’ara, a quella guisa
555Che pallida, tremante un dì veniva
Al sacrifizio la devota sposa
Del fiero Nilo allor che tutta avvolta
Di risplendenti nuzïali ornati