I denti suoi nell’infelice armento 235Tratto con lei dal furïar dell’acque,
E finchè le rimane aura di vita
Fa strage in suo cammino ed in vermiglio
Tinge quell’onda che frenar non puote.
«Allà» si grida; «Allà!» suonan le vie 240Mentre in Merou vincente entra il califfo.
Festa, gran festa sia degli Islamiti
Nella contrada; di festoni adorne
E di roridi fiori incoronate
Risplendano le vie; faci accendete 245Ne’ vostri templi e il lieto inno si canti
Della vittoria; Islamo ha trionfato,
Il califfo seduto è sul suo trono
E il velato guerrier prese la fuga.
Or chi mai non vorrebbe esser quel prode 250Giovinetto campione a cui s’inchina
Il signore d’Islamo ossequïoso,
E grazie rende pel serbato impero?
E chi non fia di meraviglia ingombro
Quando, fra mille che l’acclaman forte 255Disposando il suo nome a quella santa
Armonìa della fama i cui concenti
Volvonsi alle gentili anime intorno
Come d’intorno al rotëar d’un astro,