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di pianta la Chiesa, che ora ha il vanto di essere la più meravigliosa opera d’arte di tutto lo Abruzzo. Essa appartiene precisamente all'epoca in cui maggiormente fiorirono le arti abruzzesi, vale a dire durante i secoli XI e XII. II rinascimento italiano le fece rifiorire di nuovo, risvegliando anche nell'Abruzzo valentissimi ingegni artistici in ogni campo del bello, non escluse le industrie dell'oreficeria, della tessitura e della ceramica.

La cultura delle arti abruzzesi sarebbe da considerarsi quale parte di quella dell’Italia meridionale, avendo dessa, in ispecie nel medio-evo, facilmente pigliato i suoi maggiori impulsi dalla Campania, e anzitutto da Montecassino. La storia monumentale dell’arte dell’Italia meridionale manca tuttora, ovvero essa si trova ancora in uno stato embrionale. La si studiò d’illustrare per il primo Guglielmo Schulz nella sua opera importante, pubblicata a Dresda l’anno 1860 “ Monumenti dell'arte medioevale nell'Italia bassa „ È vero che anche prima, nel 1849, il Duca di Luynes, mecenate benemeritissimo, ebbe fatto riprodurre, in un’opera assai pregevole, parecchi monumenti dell’Italia meridionale, però di sola provvenienza normanna e sveva. Dal 1871 in poi Demetrio Salazaro diede alla luce in Napoli i suoi “ Studi su i monumenti dell'Italia meridionale dal IV al XIII secolo „ opera bella e di lusso, con la quale il compianto autore rese un vero servizio alla storia dell’arte, non ostante certi errori,