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QUARTO | 63 |
II.
Or più che mai tal vizio in me si scorge,
Parto della mia pazza inclinazione;
E tanto più che meco ora risorge
Dal riposo la Musa, e mi dispone
A proseguir l’istoria, che mi porge
Di sfogarmi col canto l’occasione:
E fare a voi, se pur bramate udire,
Dei spropositi a balle ora sentire.
III.
Del Gesuita già da me lasciato
Quando finito avea di predicare,
Or vi dirò com’egli ritornato
Dalla Chiesa alla casa a riposare,
Se ne stava egli sempre apparecchiato
Per udir chi s’andava a confessare;
Quindi ogni sera dopo un bel sermone
Se n’andava col Clero a processione.
IV.
E perchè poi ognun s’edificasse,
E il Popolo devoto concorresse,
Bramava che un Delfin si ritrovasse,
Che la pesca de’ tonni gli accrescesse,
Che una testa di morto in man portasse,
E corona di spine in mano avesse;
E l’animo tentò di Don Simone
A fare in cotal guisa il Bacchettone.