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44 | CANTO |
XXXII.
Venga a baciarlo ognun divotamente
Con lasciar di moneta un’oblazione,
Perchè poi l’averete certamente
Per i vostri bisogni in protezione:
Cosi cavò da quella sciocca gente
Coi baci assai denar, l’empio birbone:
Or se burlan costoro insino i Santi,
Argomentate voi se son furfanti.
XXXIII.
Ricetto omai Cortona più non sia
Di questi scellerati, e maladetti
Nemici della nostra Compagnia,
Di cui fingono in scherno assai diffetti:
Se vengon più cacciateli pur via
Come appestati, e d’eresia sospetti;
Che sol per dare a voi lascivo spasso
Cacciatori si fan di Satanasso.
XXXIV.
Più non vedin costor vostri quattrini,
Se per l’addietro a lor n’avete dati,
Per l’avvenir da voi ai poverini
Sian con mano pietosa dispensati:
Che così fa chi par che l’indovini
Per cancellar l’enormi suoi peccati,
E se talora da gettar n’avete
Datene a noi, o a qualche Frate, o Prete.