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TERZO. 37


XI.


Sai ben che la Dottrina insegna, e dice,
     Che il Paradiso è fin del buon Cristiano;
     Che l’uomo non puol vivere felice
     Per lungo tempo in questo Mondo insano.
     Senti quel ch’io ti dico, uomo infelice,
     Piange nel letto il peccatore in vano,
     Che lo tengono allora in confusione
     Morte, giudizio, inferno, e dannazione.

XII.


Quindi esclamando, disse il Padre: ahimè!
     Quì si vive alla peggio, e carità
     Più non si trova, e fede più non v’è;
     Or Dio sa come la speranza stà,
     Quì bandita è la Legge, e Moisè
     Non v’è passato, nè vi passerà;
     Dipinta è la giustizia con l’accetta,
     Unghie da gatto, ed occhi di civetta.

XIII.


Sacerdoti vi sono, e Religiosi
     Figli della gran bestia di Parnaso,
     Che con satire e versi ingiuriosi
     Ora a questo, ora a quel danno di naso,
     Cantando gli altrui fatti scandalosi;
     E questo a voi io non lo dico a caso,
     Perchè quì d’ogni vizio, macchie, o note
     Sono informato già da spie devote.