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36 CANTO


VIII.


In Pulpito comparso finalmente
     Con grande aspettativa il Padre santo,
     Con sembiante modesto, e reverente,
     Con Stola, e Cotta sopra il nero manto;
     All’Altare, al Prelato, ed alla Gente
     Con bel garbo un inchin fec’egli; e intanto
     Per dar principio alla sua dicitura
     Fe’ pausa alquanto, e stette in positura.

IX.


E quì dopo le smorfie consuete
     Cosi parlò: O Ascoltatori cari,
     Oggi benigne orecchie a me porgete
     Da mercanti non già, nè da somari,
     Mentre che del peccato ascolterete
     Il tutto e il nulla; acciocchè ognuno impari,
     Che ogni piacer del Mondo che godiamo
     Deve presto finire; e cominciamo.

X.


Convertimini ad me, dice il Signore
     Per bocca del Profeta a carte tante:
     Or dimmi sventurato Peccatore,
     Che del Mondo vagheggi il bel sembiante,
     E con la carne che ha cattivo odore
     Vita fai da ghiottone, e da furfante;
     Dietro al Demonio vai con turba magna,
     Pensi ch’abbia a durar questa cuccagna?