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22 CANTO


XIV.


Voglio finire in nome del Signore:
     A voi fratelli miei mi raccomando,
     Mentre senza posar per vostro amore
     Starò sempre per voi affaticando;
     Risolvetevi intanto di buon cuore
     A dare ad ogni vizio eterno bando,
     Acciò che l’alma al Ciel ritorni amica:
     Andate in pace, e Dio vi benedica.

XV.


Tra molta calca alfine escì di Chiesa,
     Tutti dicendo, sia pur benedetto:
     Quando l’ipocrisia fatto ha la presa,
     E che l’uomo acquistato ha buon concetto,
     Gran devozione il Mondo a lui palesa,
     In cui stima virtù fino il difetto;
     Che se far gli vedesse un sacrilegio
     Lo stimerebbe in esso un privilegio.

XVI.


Oh maladetta e vana ipocrisia,
     Che nata fra le corna d’Asmodeo
     T’annidasti nel sen di gente ria,
     Che faccia ha di Cristiano, e cuor d’Ebreo!
     Alla Chiesa vai sol per parer pia,
     Ove fai l’orazion del Fariseo:
     Ma colui che ti crede, addosso tiene
     Assai più del minchion, che d’uom da bene.