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PRIMO. 15


XLI.


Sono in somma costor gente sì lesta,
     Che a se tirano il Mondo a poco a poco;
     Sono ne’ beni altrui una tempesta,
     Entrano com’il vento in ogni loco,
     Dove soffiano lor, poco vi resta,
     Dove giungono fan peggio del foco;
     Da cui già prese nome il Padre loro;
     Premio che a tali statuisce il Foro.

XLII.


Il Nibbio un Pipistrel, conforme ho letto,
     Parendoli un uccel, mangiar volea;
     Ma il pipistrel volgendo l’ali al petto
     Mostrò di topo il muso, e gli dicea:
     Non son uccel; ma poi dal Gatto astretto
     Nascose il muso, e l’ali distendea;
     Onde con accortissimo consiglio
     Liberossi dall’unghie, e dall’artiglio.

XLIII.


Cosi costor non son Preti, nè Frati,
     E pur son mezzi Frati, e mezzi Preti;
     Il coro non li fa Preti nè Frati
     Ma per la mensa poi son Frati e Preti;
     Se si aggravano i Preti, essi son Frati,
     Se va mal per i Frati, essi son Preti;
     E fanno appunto come il Pipistrello,
     Or figura di topo, ed or d’uccello.