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PRIMO. 13

     

XXXV.


Della da loro ambita precedenza
     Una mal concepita pretensione
     Pose nel capo lor gran renitenza
     Di trovarsi col Clero in processione:
     Così schivando entrare in competenza
     Fanno tra loro singolar funzione;
     E per non star soggetti anche a San Pietro
     Stiman lor proprietà l’andar di dietro.
     

XXXVI.


Dotati d’astutissima prudenza
     Il primato pretendon per giustizia,
     Amano le ricchezze, e la potenza,
     E poveri si fanno per malizia,
     Professori d’ogni arte, e d’ogni scienza,
     Sol per aver la Nobiltà propizia;
     La bella gioventù per lor s’impiega
     Dall’Alpha ad imparar sin all’Omega.
     

XXXVII.


In ogni profession sono ben pratici,
     E nelle scuole ancor peripatetici,
     Rettorici, dialettici, e grammatici,
     Astrologi, geometri, e arimmetici,
     Teologi, legisti, e matematici,
     Scrittori in belle lettere, e poetici,
     Dotti sommisti, ed etici, e politici,
     E dell’azioni altrui esperti critici.