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118 | RITRATTAZIONE |
VIII.
Se l’irrisione fu così possente,
Che scherzando in Cortona, al riso espose
Il Clero, i Regolari, e l’altra gente
Nel fare udire altrui rime giocose,
La convertita Musa oggi si pente,
E tra le spine a coglier va le rose,
Per far degna corona a chi sprezzato
Dal Mondo fu, mediante il suo peccato.
IX.
Con un’assai licenziosa rima
Troppo la Patria mia cantando offesi
Nell’avvilire, ed abbassar la stima
De miei compatrioti Cortonesi,
Che per contrario a ciò ch’io dissi prima
Hanno per naturale esser cortesi;
E facili gli mostra ogni occasione
Ad esser persuasi all’opre buone.
X.
Tali gli mostra già compunto il cuore
Al predicar de’ Padri Gesuiti,
Che poco fa col lor santo fervore
Si feron poi veder tutti contriti:
Onde per emendarsi d’ogni errore
Corsero tutti pronti ai loro inviti:
E per tale Mission sì fruttuosa
Fatta è Cortona in oggi più gloriosa.