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112 CANTO


XXXV.


Così finita è questa bella istoria
     Di sciocca gente a cui ho dato il sale:
     Così della Missione ogni memoria
     Fece tosto svanire il Carnevale;
     E un’opra buffa in cosi bella gloria
     Del Gesuita si mostrò rivale;
     E come Siena in un dettato nota,
     Fecero tutti come il Padre Rota.

XXXVI.


Or se si trova alcuno a cui dispiaccia
     Questo mio stil, che fere ovunque tocca;
     E che di gran satirico la taccia
     Mi voglia dare, oppur di rima sciocca,
     Dietro mi dia di naso, e poscia a faccia
     Venga a quattr’occhi, e tratteremo a bocca;
     Che spesso ancora a ritrovar si vanno
     Gli uomini, che di naso alfin si danno.

XXXVII.


So molto ben, che per cervel balzano
     Giudicato mi tiene in sua sentenza;
     Ma se mi dà da galantuom la mano,
     Ceder gli voglio in ciò la precedenza;
     E se non è d’ingegno grossolano
     M’impresti il libro della sua coscienza;
     In cui de’ fatti suoi fatto un raccolto,
     Io gli prometto d’impararci molto.