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72 | CANTO |
XXIX.
In questo mentre un Prete bell’umore
Con un pezzo di fune strepitava
Sulla predella dell’altar maggiore,
Che in vece del suo corpo flagellava;
E perchè non avea contrito il cuore
Nel percuoter quel legno dimostrava
Fatta di legno ancora la coscienza,
Nel ridur la predella a penitenza.
XXX.
La fune poi da non so chi si sia
La mattina in quel luogo ritrovata,
Come persona assai divota, e pia,
Avendola raccolta, e poi baciata,
Disse: or vedete se del Ciel la via
Infino il Campanile ha qui mostrata!
Benedetta la fune, ed in buon’ora
Quel ch’adoprolla; ei n’ha bisogno ancora.
XXXI.
Ma quì conviene ormai narrarvi come
Fu sentito più d’un de’ suoi peccati
Sciogliere il sacco, e scaricar le some
Di delitti commessi, e ancor celati;
Quindi in pulpito poscia a proprio nome
Coram, & clara voce pubblicati;
Esortandone tutti il Gesuita,
Per far l’anotomia dell’altrui vita.