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sia degno della notizia di V. E. lo umilierò alla medesima, prontamente.

Per la Zecca di Montebruno non ho veduto cosa alcuna, solo che avendo prima d’ora letto il processo criminale, che fu fatto contro il fu Gio. Giorgio Avanzino, so che consta da detto processo, che furono ritrovati alcuni attrezzi nella casa dei molini di Montebruno concernenti a quelle Zecche, ma consistono in poco.

Ho restituito a M. Maddalena moglie di Cap. Marc’Antonio la polizza che mi fu con lettera dei 4 corrente trasmessa concernenti i mobili della Zecca di questo Castello, e le ho dato quanto mi fu dalla Contadoria ordinato intorno alle pretensioni, che la avea rappresentata all’E. V. per il torchio di bronzo, ch’era in questo Castello, ed all’E. V. con umilissimo ossequio fo profonda riverenza.

Di V. E. Torriglia 23 ottobre 1729.

Umilissimo Servitore
Giorgio Della Cella.



DOCUMENTO XIX.


Grida della Serenissima Repubblica di Genova che proibisce gli ottavetti o luigini, 18 luglio 1667. (Estratto dalla Biblioteca della R. Università di Genova).


Duce, Governatori, e Procuratori della Serenissima Repubblica di Genova.


Essendo venuto a nostra notizia, che da qualche tempo in qua sia stata in più luoghi battuta ed improntata una certa qualità di moneta chiamata con nome di Luigino, o sia ottavetti, la quale non ostante li ordini, e proibitioni che vi son in contrario, vien occultamente introdotta, e contrattata nel Dominio di questa Serenissima Repubblica sotto pretesto di portarla, e negotiarla, come mercantia in qualsivoglia parte del mondo, e constandoci che si-