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E questa permissione S. E. intende seguire, solo per il termine di mesi otto cioè per tutto maggio 1666.

Detto
Moretti


NOTA

Il P. M. Rossi è stato dal P. Noceto a consultare la battuta degli ottavetti, che debbono coniarsi nelle Zecche di Torriglia e Loano, e fu detto P. Noceto di senso che ci volesse mutatione negl’impronti delle armi di altri Principi, e che non vi fosse inganno nella bontà intrinseca.

Per quelli di Torriglia si è aggiunto di fare tre punte di alobarde col motto Simul. tutantur. et. ornant.

Per quelli di Loano tre gigli, col motto Sanctae Sit Triadi Laus.


DOCUMENTO XIV.

Descrizione delle Monete delle quali si permette il conio in Torriglia1.


Le monete permesse nella zecca di Torriglia sono l’infrascritte.

Una sorte con l’impronto e nome del Sig. Principe da una parte, e l’arme D’Oria e Landi, ossia Aquila Imperiale con l’arme Landi, o pure con l’impresa dei due fiori ed un’aquila dall’altra. Attorno alla qual impresa di fiori ed aquile sianvi queste parole: Dominus virtus mea, et salus mea. Avvertendo che il G che va per prima lettera del nome del Sig. Principe sia fatto in modo di gifra e distinto dall’S.

L’altra con l’impronta della detta Principessa e nome espresso, con questi caratteri Don. Vi: Lo: Princi: s. ved. Do. da una parte e la medesima impresa dei due fiori, ed aquila e parole soprascritte.


  1. Questa descrizione è alquanto diversa dalla precedente, le riporto quindi ambedue. Questi, e gli altri documenti sulle Zecche esistono nell’Archivio del Sig. Principe Doria in Genova, come già avvertii.