Pagina:Monete medaglie e sigilli dei principi Doria.pdf/82

68

con la riserva di mezzo dinaro, o al più fino a un dinaro per ogni libbra, e ch’ogni dodeci monete siano di un pezzo da otto reali in circa pur che non sij d’avantaggio che d’ogni groppo che farà il Sig. Giacomo Andrea Aicardi di monete suddette numero sei mila cinquecento per ogni sacchetto, o sive groppo ne doverà prender una per tenerla per cautione della bontà, quali saranno contramarcati della marca S.

Che detto Sig. Moretti sij tenuto provvedere oltre l’argento del rame, che è necessario per la liga, e se il detto Sig. Blauet e Compagni contraverranno al patuito sopra, incorrino anche loro in pena di pezze mille reali da otto, d’applicarsi a pro’ del detto Sig. Moretti; il tutto si consegnerà e riceverà in Zecca a peso per peso e per l’osservatione di quanto sopra obbligano vicendevolmente loro persone e beni presenti e futuri sotto ipoteca etc. renonciando etc. e questa, et altra simile sarà affermata di loro propria mano alla presenza del mediatore Sig. Giorgio Bollero, e de’ Sig. Giacomo Andrea Aicardo, e Nicolo Patrone testimoni chiamati.

Che detto Sig. Moretti resta tenuto et obbligato verso detto Sig. Honorato Blauet e compagni pagare dieci per cento per la suddetta fabbrica di monete, et per tutto quello e quanto possano pretendere per detta fabrica quali dieci per cento sarà lecito a’ detti Sig. Blauet e Compagni ritenerseli dalli stessi effetti e monete che fabbricano; solo se in occasione che manderà detto Sig. Moretli a levare le dette monete le sarà provvisto delli dieci per cento con li medesimi vasselli in tanta buona moneta corrente di Genova e mediante la missione di detta moneta tralascieranno la retentione sudetta e per ogni libbre cento fra argento e rame della suddetta bontà d’otto fino sarà obbligato il suddetto Moretti pagare e far pagare al detto Sig. Blauet e compagni lire trecento novanta otto e soldi otto, e denari sei moneta di Genova come sopra, havendo valutato l’argento fino lire quattro, soldi disinove l’onza, et il rame soldi quatordeci la libbra, e quando l’argento alle consegne valesse più o meno delle dette lire quattro soldi disinove l’onza,