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sopra la mia coscienza, assicurandola da Sacerdote del Signore che deve farlo con ogni riposo di mente; non avendo io in ciò altra mira che la sua quiete, e dal grado, nel quale sono stato posto da S. D. M. può argumontarne quanto lo desideri, e mi prema.
Se da questa non rimane del tutto tranquilla, non manchi oggi un poco più tardi di ieri mandarmi a chiamare che verrò subito, frà tanto non si mova a novità alcuna, e si quieti tutta nella piaga del costato di Giesù Cristo, dove la lascio, e nel suo nome la benedico».
Dalla Chiesa nuova.
- D. V. S. M. et Eccell.
M. Servo nel Signore |
Malgrado però le ragioni del dotto Padre Pier Dominici, e la prontezza, colla quale egli si assume ogni scrupolo per liberarne la buona dama, altri teologi giudicavano in ben altro modo. Il P. Noceti consigliò la Principessa a cambiare il conio delle monete, onde fosse difficile confonderle con quelle di altri Principi, e le mostrò la necessità di far mantenere dai Zecchieri la bontà intrinseca dell’argento, che comunemente era uso conservare. Infatti poco dopo i gigli erano cambiati in alabarde col motto: Simul tutantur, et ornant, ed al dritto delle monete era prescritta un’immagine di donna col motto: Pulchra virtutis imago.