Pagina:Monete inedite dell'Italia antica.djvu/32


25

simiglianza di stile, che dichiarasi maggiormente pel confronto della intiera serie, e dalla frequenza del monogramma o delle lettere separate T si potrebbe conghietturare, che l’sia l’iniziale dell’epigrafe TIATI, siccome di LOVCERI; e che tali monete battute in Luceria, dove trovavansi i consoli allora, portino i nomi de’ due popoli vicini, ugualmente fedeli ai Romani. Forse perchè quei di Tiati dettero ancor essi ricovero alle legioni, e somministrarono il metallo, che dovette esser raro in quei rincontri, come può argomentarsi dalle molte monete con varie iniziali di città, ripercosse in quest’epoca su di altre diverse, di cui ho qui pubblicate 3 interessanti varietà ai n. 11, 12, 13.1

II sestante descritto ha nel rovescio due cavalieri in corsa, l’oncia ne ha un solo: può quindi aggiungersi questo agli altri esempi, pe’ quali si dimostra che il valore è spesso posto in relazione co’ tipi.


Avendo letta in questi ultimi giorni una nuova epigrafe pompeiana, credendola inedita la trascrivo qui appresso:


PRESTA • II • SINCERVSIS TE AMET QVE CVSTODIT ORTV VENVS

Il vaso di terracotta sul quale è graffita, fu rinvenuto in Pompei nel febbrajo del 1763 nella casa detta volgarmente di Cicerone, e trovasi ora nel Museo Borbonico n. 4435.

Ho creduto l’apostrofe esser diretta a colui che mesceva il vino; e perchè altrimenti la bella frase TE AMET VENVS,

  1. Se le iniziali CA, KA mon, K possono riferirsi a Canusium, avremo un’altra zecca greco-romana contemporanea di quelle di Luceria e di Teates. In ogni modo però lo stile di queste medaglie è molto simile alla fabbricazione appula, ed esse generalmente attestano l’aumento del peso dell’asse, innalzato forse pel commercio al paragone del lucerino. Noterò da ultimo, che oltre il vittoriato incontrasi pure la iniziale L in una piccola moneta di argento, che ha da un lato questa lettera e la t. di Pallade galeata rivolta a d., e nel rovescio Ercole ed il leone, affatto simile alle già note di Taranto e di Eraclea: prezioso monumento del Museo Santangelo.