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bast. cat. tav. II, n. 2); ed un astro è accanto a Pallade in monete di Locri (carelli, Num. Vet. Ital. p. 142, n. 26).1 Pallade stessa è posta in relazione con la luna nelle monete di Turio poc’anzi descritte.

Alle cose dette intorno alla galea di Plutone, copiata nelle monete di Napoli dalle cumane, si aggiunga questo luogo di Licofrone:

Θήσει δαείρα καί ξυνευνέτη δάνος
Πήλικα κόρση κιονος προσαρμόσας
v. 710-11

e si noti come ricordi pure, a simiglianza di altri, i viaggi di Ulisse e le omeriche poesie.


NUMUS SAMNIT. MARSICO BELLO CUSUS.


  T. imberbe galeata ad., avente la galea ornata d’un’ala.

Rov. Militare in piedi, che ha nella d. l’asta, e con la s. il parazonio, allato bue giacente, arg. 5, tav. III, n. 4

Varie testimonianze de’ classici, ne’ quali si dice Corfinium essere stata appellata Italia, e fatta capo delle città federate nella guerra sociale, hanno indotto a credere tutte le monete battute dai Sanniti in quel rincontro spettarsi a questa illustre città de’ Peligni, sol perchè leggesi in talune di esse ITALIA, o . Or tale attribuzione, che per alcune poche può credersi vera, deve reputarsi evidentemente falsa per altre, di stile e di fabbrica assai diversa, che dovettero coniarsi in

  1. Le picciole monete tarantine di argento, ritraenti da entrambe le facce il diota sono spesso ornate di stelle, e trovami con questa particolarità descritte dal Sestini (Lett. Num. tom. I, p. 44, 2a coll.), dal ch. Avellino (Ital. Vet. n. 403; Suppl. p. 82), dal Carelli (o.c. p. 73.), e da altri. Il ch. Millingen (Supplém. pag. 8, tav. II, num. 11) pubblicandone una varietà, per altro poco interessante e di già conosciuta, trovandovi una simiglianza nel tipo con le monetine di bronzo spettanti ad Uxentum, ha creduto riferirla alla stessa città; non tenendo conto della fabbrica né della provenienza, che la restituiscono assolutamente a Taranto, con tutte le altre di questa medesima serie.