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Molte, come io dicea, sono le monete di Tassarolo che ci rimangono, ma scarsi assai i documenti che le illustrano, o a dir meglio, ne siam privi pienamente. Il celebre Numismatico Giorgio Viani nei primi anni di questo secolo si diede a frugare ogni archivio per rinvenirne; li domandò alla Famiglia, ma nulla ottenne, e n’ebbe assicurazione ch’erano andati perduti. Ciò non dee recar meraviglia, che le disgrazie aggravatesi nel secolo scorso sulla Liguria, i passaggi di armate straniere, e le replicate guerre di cui fu teatro. avranno distrutti questi, come tanti altri importanti monumenti dell’età trascorsa.

Il signor Marchese Massimiliano Spinola di Agostino, di cui narrammo la vita, rispondeva nel modo seguente alle istanze del Viani1:

Orero, ai 29 giugno 1808.

« La di Lei compitissima lettera mi ha coperto di confusione. Mi farei certamente un pregio di soddisfare a tutte le sue domande, e contribuire da lontano alla perfezione di un’opera di tanto interesse, ma egli è pur vero, come ne prevenni il signor Marchese Sanvitali, che la mia posizione domestica non ammette le ricerche che ci vorrebbero. Mi converrebbe svolgere tutte le carte dell’Archivio, e pertanto urtare con mio padre, che me ne lascerebbe mal volentieri la chiave, anco perché considera la pubblicazione degli antichi diritti eser-

  1. Tolgo questa lettera e la seguente dai Manoscritti di Giorgio Viani, che serbansi nella Biblioteca pubblica di Lucca, e di essa, e di altre note che riferisconsi alla moneta di Tassarolo ebbi copia dalla rara gentilezza di quel dottissimo Bibliotecario e Professore Monsignor Telesforo Bini.