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vanni Stefano Spinola lasciava l’anno scorso morendo ai diversi stabilimenti pii della città, che in vita aveva con paterno affetto diretti; e la liberalità del signor Lorenzo, che istituiva suo erede universale il novello ricovero dei mendici sorto, or è qualche anno, per frutto di private sottoscrizioni sulla collina di Paverano in Bisagno, e che per tale largizione acquistava speranza di lunga vita.

Che se dalla pietà civile degli Spinola facciamo passaggio alla religiosa, ne troviamo ammirabili esempii in ogni sacro edifizio della Liguria.

La Chiesa di S. Maria Incoronata presso la foce della Polcevera fu rifabbricata coll’attiguo Monastero dei Canonici Lateranesi da Luca Spinola Marchese di Lerma, verso il 1490; ed ha memoria di lui, ed anche di Antonio di Nicolò che nel 1528 vi innalzò una cappella, e volle in essa sepoltura.

Lo stesso Marchese di Lerma rifece altresì nel 1480 la Chiesa di S. Giacomo di Cornigliano ch’è ornata perciò dello stemma della famiglia, e molti membri di essa vi costrussero cappelle e sepolcri. Giuliano Spinola ha effigie in marmo nella Chiesa parrocchiale di S. Martino in San Pier d’Arena, ov’ebbe sepoltura, e fondò una cappella.

Nell’antica Certosa che sorgeva presso Rivarolo una ne avea costrutta ed assai sontuosa Giorgio Spinola nel 14801.

Eliano Spinola di Carrozio avea lasciato a questa Chiesa lire 200 annue che dovea dividere colla Chiesa del sop-

  1. Questa chiesa e l’attiguo monastero illustrò con eruditi discorsi il prelodato mio amico sig. Tommaso Belgrano, e li lesse alla Società Ligure di Storia Patria, e spero di vederli pubblicati.