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gnosi; ed allo stesso uso lega luoghi cinquanta Gian Battista di Andalò; lire 3658 Violantina di Gian Battista; lire 8035 Maria figlia di Gian Battista; luoghi settantasette Leonardo di Battista; lire 3500 Paolo di Stefano; lire 630 Ambrogio; ed Andrea di Pasquale ordina che ben cinquantamila novecento cinquanta lire si dividano tra i poveri, ed i Monasteri della città.
Il cartolario dell’uffizio di Misericordia non ha pagina, che non ricordi la beneficenza degli Spinola. Lungo sarebbe l’enumerare tutte l’elemosine prescritte da quei pietosi, ed io rammenterò solo, Nicoletta Lomellini moglie di Ambrogio, che lasciava a quell’uffizio lire cinquemila, onde ai poveri si dispensassero; Antonio ed Ambrogio che legavano lire 2952; Anfraone di Luciano lire 4934; Agostino di Antonio lire 4000; Carlottina di Percivale lire 2050; Francesco di Giacomo di Luccoli lire 5228, e Geronima lire 30922. E tacerò le offerte minori di Bianchina, di Luciano, di Ginevra, di Biagio e di altri molti.
Nome assai venerato tra i più benemeriti della Repubblica è quello di Eliano Spinola figliuolo di Carrozio. Il generoso patrizio benefico ogni classe di bisognosi della città e di fuori; legò larghe somme ai Monasteri ed ai Conventi di Genova, all’Ospedale di S. Maria Annunziata di Napoli, ai poveri della terra di Arquata e del Borgo dei Fornari, sinchè durassero sotto il dominio degli Spinola. Ma quasi ciò non bastasse volle che luoghi 126 iscritti a suo credito nella Banca di S. Giorgio, venissero moltiplicati sino a che avessero il valore di luoghi quattromila, e poscia la terza parte del prodotto di essi servisse a sollevare i cittadini dalle pubbliche gravezze. Questo ge-