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testatore il Senato fu obbligato ad ordinare il 23 febbraio 1652, che del lascito di lui si prelevassero luoghi 217 e lire 35. 5. 7, ed una terza parte dei frutti della colonna medesima decorsi dal 1644 al 1652, onde servissero alla fondazione di un Albergo atto a raccogliere i molti poveri ammalati nel Lazzaretto.

Il Decreto voleva però, che un’iscrizione marmorea nel nuovo Istituto ricordasse ai posteri e la generosità di Angelo Giovanni Spinola, e la mutazione ordinata alle disposizioni testamentarie di lui1. Le sventure che afflissero la città, e principalmente la pestilenza, che la travagliò orrendamente nel mille seicento cinquantasei e nel mille seicento cinquantasette ritardarono il compimento della pia opera, che venne in seguito arricchita da diversi pietosi benefattori, fra i quali non mancarono molti di casa Spinola.

  1. Infatti nelle scale del pio Istituto leggesi l’iscrizione seguente:

    UT ÆDIFICEM

    ANGELI IOANNIS SPINVLÆ
    AVORVM ET PROAVORVM TITVLIS CLARI
    SVIS VERO LONGE CLARISSIMI
    QVI DIVITIAS INGENTES EXCELSO ANIMO
    HÆEREDIBVS, FAMILIÆ, PIIS OPERIBVS
    DESTINAVIT
    VT IPSI HARVM ÆDIVM PRIMORDIA
    DEBEANTVR
    NOMEN INCLYTVM


    EX S. C.

    PVBLICIS NOTIS INCISO LAPIDE
    POSTERITATI COMMENDATYR
    MVNDI REDEMPTI
    ANNO MDCLVI.