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basciatore all’Imperator Federico nel 1158, ne sostenne con energia i diritti. Arbitro nelle questioni che la Repubblica avea con Lupo Re di Castiglia, l’utile della patria conciliò con quello dell’avversario, sicché ad entrambi restò accettissimo. Chiamato un’altra volta a seder tra i Consoli nel 1161 conservò le possessioni della Repubblica vincendo l’invidia di Federico Imperatore e dei Pisani, che bramavano sminuirle. E milite coraggioso in battaglia, quanto prudente magistrato, snidò da Corsica e da Sardegna i Saraceni.

I figli ne emularono le virtù ed il valore. Ansaldo e Guido furono Consoli: quello nel 1150 e 1159, questi nel 1179 e 1189. Amendue resero fiorente il Comune, e Guido Ammiraglio in Siria, e nel 1192 Ambasciatore all’Imperator Greco allargò gl’interessi del suo paese. Nicolò fu glorioso per la difesa di Ceuta nel 1231, e n’ebbe rimunerazione dal Re Moro in ottomila Bisantini, somma assai cospicua per quei tempi, e in un superbo cavallo, sul quale entrò trionfante nella città natale che l’accolse piena d’orgoglio. L’Imperator Federico lo fé Ammiraglio della sua flotta, e né per fede, né per valore ebbe a gloriarsi di migliori. Un altro Nicolò viene alla mente vissuto verso la fine dello stesso secolo XIII, che dopo varie imprese minori, nel 1294 riportò presso Pera, una luminosa vittoria sui Veneziani, perdenti ben venticinque galere.

Famoso assai è il nome di Oberto Spinola figlio a Guglielmo, che levò la famiglia ad un altezza alla quale non era ancor giunta. Nel 1265 vedendo la patria oppressa ed in gravi discordie cambiò la forma del Reggimento; astringendo Alberto di Rivola, cittadino di Bergamo, a dimettere la podestà, creò capitani Guido Spinola e