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primo di provare, e precisamente provò, che i Visconti genovesi fosser germogli di unica pianta1. Mostra che da quell’Ido ricordato dal Cibo-Recco, in verità derivassero i tre rami, nei quali partivansi i Visconti nel 1052, quando venivano a convegno col Vescovo di Genova Oberto. Nominavasi dal luogo di loro speciale residenza, o di più estesa proprietà, tutti tre situati nei dintorni della città, e più propriamente nella Polcevera secca. Manesseno, le Isole, e Carmadino, che oggi al dialetto diciamo Cremên, davano l’attributo ai tre rami. E da quest’ultimo rappresentato allora da un Oberto sembra che sian discesi gli Spinola, che nei tempi più antichi avevano diversi diritti, e possessioni comuni coi Carmadino.

Nessun dei documenti a me noti ricorda quel Belo, che pur dal Cibo-Recco, e da molti genealogisti posteriori, si fa padre di Guido, e di Oberto Spinola. Non so se inferir debba da ciò, che quel personaggio fosse da lor creato per legare la discendenza antica del Visconte Ido col primo ch’ebbe nome di Spinola, ovvero se sia andata smarrita la carta, che di lui ci dava contezza. Non dovrebbe forse in luogo di Belo, leggersi Guido, ed intendersi il primo ch’ebbe appellativo di Spinola che pur annoverò tra i suoi figli un Oberto ed un altro Guido? Nè sembrami necessario proseguir queste indagini, che poco lume arrecano d’altra parte al mio assunto numismatico, e non istorico. Mi basta avere accennato che la

  1. Nella sua bella illustrazione di un frammento di breve genovese, inserita nel Vol. I. degli Atti della Società ligure di Storia patria pag. 113. e seguenti.