Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
243 |
dare e pagare per sua provvisione a detto Giovanni, sponte scudi trentasei di moneta Romana di giulii dieci per scudo ogni mese da incominciare il giorno, che partirà da Roma, ed il vitto, cioè scudi trenta il mese qui in Roma al detto Alberto Amerani suo padre posticipatamente, e scudi sei simili ad esso Giovanni in detto luogo dove anderà, in fine di ciascun mese, e di più promette dargli scudi sei per il ritorno a Roma liberamente alias de quibus quia sic.
Con patto espresso che sia in arbitrio d’esso Ill.mo Sig. Marchese di licenziare esso Giovanni, ed all’incontro di partirsi quando ad esso Giovanni parerà, ma debba lasciare i lavori che farà in detto luogo tutti perfezionati quia sic.
E perchè si è accordato oltre il salario suddetto di fargli le spese del vitto, perchè nel viaggio dovrà farsele da se, le si accorda che per i giorni necessarii e consueti a far detto viaggio le si bonificherà per dette spese cibarie a ragione di scudi nove moneta Romana il mese oltre li scudi trentasei promessigli per la provisione, per i giorni che starà in detto viaggio, quia sic.
Ed ora detto Ill.mo Signor Commendatore Spinola a nome di detto Signor Marchese suo fratello ha sborsati e pagati ad esso Giovanni per il primo mese per il salario, scudi trentasei moneta, quali in tanti testoni ed altre monete correnti se li tira a se, e tirati ne fa quietanza etiam con patto rinunciando all’eccezione di non averli avuti ed alla speranza di doverli di nuovo conseguire.
Quali cose tutte detti contraenti ad invicem promettono attendere, osservare ed adempire, e non contravenire sotto qualunque pretesto, alias de quibus pro quibus idem Ill.mus D. F. Paulus Raphael se ipsum ejusque haeredes et bona jura dictumque D. Marchionem, illiusque haeredes bona jura dictusque Joannes se bona jura in ampliori forma R. C. A. cum clausulis citra ad invicem obbligarunt renunciantes consentientes etc. Itaque tactis pectore more et respective scripturis, jurarunt super quibus.
Actum Romae in Palatio dicti Ill.mi D. Commendatoris, tendente ad templum Jesus, praesentibus Joanne filio q. Augustini Andreae